Foto: splendicity
Un lavoratore 27enne di Teramo si esibisce nei locali vestito da donna (Drag-Queen) e l’azienda, una catena di casalinghi di Tortoreto (TE), lo licenzia. L’uomo si è rivolto ad un legale che ha impugnato il licenziamento ed annunciato il ricorso per ottenere il reintegro.
Nel mese di dicembre scorso il commesso era stato convocato dal responsabile dell’azienda che gli aveva consegnato un provvedimento disciplinare in cui gli contestava di essersi esibito come drag queen in un locale di Pescara, durante un periodo di assenza dal lavoro per malattia.
«In questa occasione», racconta l’avvocato Sigmar Frattarelli, «il responsabile aziendale gli dice di aver visto il video della esibizione su Youtube e di essersi fatto un sacco di risate, gli domanda se non si vergogna di esibirsi vestito da donna, se i suoi genitori sanno di queste esibizioni, gli dice che lo avrebbe ridicolizzato di fronte a tutti, denunciandolo penalmente e all’Inail perchè era andato in discoteca pur essendo in malattia. Il lavoratore, terrorizzato ed intimorito, viene indotto a firmare una lettera di dimissioni».
Il giovane, piuttosto provato da quanto successo, si reca al pronto soccorso di un ospedale dove gli viene diagnosticato un forte stato di ansia con dieci giorni di malattia. «Il giorno dopo», continua il legale, «comunica all’azienda l’annullamento delle sue dimissioni poichè rese in uno stato di grave turbamento psichico e annuncia che al termine dei dieci giorni di malattia tornerà a lavorare. Quando rientra, però, gli viene detto di tornarsene a casa». Pochi giorni dopo gli è arrivata la lettera di licenziamento.
L’avvocato vuole anche chiedere un risarcimento danni per «l’umiliazione e la discriminazione», trattandosi di «un licenziamento ricondotto proprio all’orientamento sessuale del lavoratore come se questo e la semplice esibizione canora in discoteca con vestiti femminili fossero qualcosa di disdicevole a livello etico, morale e professionale»
«La motivazione del licenziamemto è veramente incredibile», sottolinea l'avv. Frattarelli, «e a sfondo palesemente discriminatorio». Gli viene contestato anche di aver leso l’immagine dell’azienda che, si legge nella lettera, deve «dare di sè un’immagine di efficienza, funzionalità corretta organizzazione e disciplina a coloro che usufruiscono dei suoi servizi». Per il legale i motivi del benservito sono altri. «Il licenziamento», dice, «va ricondotto proprio all’orientamento sessuale del lavoratore ed alla contestazione dell'esibizione come drag queen. Il giovane lavorava da oltre due anni nell’azienda senza nessun problema e solo quando l’azienda ha saputo dell’esibizione ha fatto una contestazione disciplinare assurda».
L’azienda si giustifica dicendo che il lavoratore, stando in malattia, non poteva esibirsi in discoteca. In realtà «si tratta solo di un pretesto per poter licenziare poichè una semplice e brevissima esibizione canora in una serata, al di fuori dell’orario di reperibilità, non può certo essere motivo di licenziamento e fa capire bene quello che è stato il reale motivo.»
Toccherà ora al Giudice di Pace di Teramo, davanti al quale il giovane ha impugnato il provvedimento, fare chiarezza e decidere sul da farsi.
Fonti: ilCentro ; ilpuntoamezzogiorno ; gayburg
Che brutta storia. Un mix letale di ignoranza, falso moralismo e provincialismo, degno ritratto dell'italietta di questi tempi. Solidarietà allo sventurato teramano, per quello che può servire...