La ricerca di Carolee Schneemann si incentra da quarant'anni sul corpo e sulla mente, visti da un'ottica di tipo occidentale.

Nel mondo cristiano-occidentale, è l'anima che vince sul corpo. Schneemann invece la pensa in un altro modo. Secondo lei, infatti, è proprio attraverso l'esperienza corporea che si arriva alla conoscenza.

Nel suo lavoro, il corpo non è più un mero soggetto, come invece è stato per tutta l'arte occidentale.

Viceversa, il corpo diventa la materia prima da cui prende forma il lavoro. Questo grazie all'unione di tecniche diverse tra loro, come performance ed arti visive che, proprio per merito dell'artista, sono ora apprezzate e diffuse nelle gallerie di Chelsea, al Whitney Biennial e sono inoltre argomento di tesi di laurea.

La mostra allestita al Samuel Dorsky Museum di New Paltz, NY ed aperta fino al 25 Luglio, offre una specie di “mini retrospettiva” del lavoro straordinariamente influente di quest'artista. Influenza assorbita e ricambiata da artisti più giovani, ma con obiettivi paralleli e che si riflettono nelle opere esibite, come Janine Antoni, Matthew Barney, Tracey Emin, Paul McCarthy e Kiki Smith.

Fonti: Chronogram.com ; Carolee Schneemann