«Love Potion», una pozione d'amore. Questa la ricetta della XXIV edizione del Mix, il festival di Cinema Gaylesbico e Queer Culture diretto da Giampaolo Marzi ed organizzato dal CIG, comitato Arcigay di Milano.
Per riflettere, come sempre, su pregiudizi e censure, visibilità e invisibilità, «tolleranza» (brutta parola) e affermazione di sé.
Il festival «tematico» con il maggior numero di spettatori d'Italia rinnoverà certamente il suo primato: tra corti, lungometraggi ed eventi speciali, la selezione di quest'anno è davvero straordinaria.
Ad aprire il festival, una vecchia conoscenza del Mix: il regista Sébastien Lifshitz(«Presque Rien») che presenterà il nuovissimo e visivamente spiazzante "Plein Sud"(martedì 22, 20.40) dove con piglio da western on the road un guidatore solitario con una non rivelabile «missione» da compiere incontra fratello e sorella autostoppisti in viaggio verso la Spagna.
Seguono molte altre opere di rilievo, tra cui "The Big Gay Musical" (mercoledì 23, ore 20.40) di Casper Andreas; "Drool" di Nancy Kissam (venerdì 25, ore 20.40) con la femme fatale lynchiana Laura Herring in un'avventura sentimentale (con delitto) stile «Thelma&Louise»; ma soprattutto gli attesissimi "Do começo ao fim" (sabato 26, ore 20.45) di Aluizio Abranches, mélo incestuoso e teso, e "El niño pez" (sabato 26, ore 22.30) di Lucia Puenzo che promette di rinnovare l'interesse suscitato dal suo controverso «XXY» con una fiaba lesbo-onirica che ha per centro un leggendario bambino-pesce.
Mentre, per entrare di petto in argomenti controversi, in "Eyes Wide Open" di Haim Tabakman (giovedì 24, ore 22.30) da Israele si leva una voce «diversa destinata a far discutere nella storia tra un macellaio kosher e uno studente di una scuola religiosa e in "Hannah Free" di Wendy Jo Carlton (giovedì 24, ore 19) l'ospite di una casa di riposo si vede negare anche nel punto-limite della sua vita la possibilità di avere contatti con la donna della sua vita, ormai in coma. Per contrasto, alla leggerezza di "Oy vey, my son is gay" di Evgeny Afineevsky (domenica 27, 20.40) è invece affidata una speranza di solarità e dolcezza: una commedia corale sul sempiterno tema del coming out (dove un figlio risponde in modo molto singolare alla classica domanda «Ma quando ti sposi?») che ha per protagonista una sorprendente Carmen Electra.
Senza dimenticare le vere punte di diamante di questa edizione, entrambe pronte per la distribuzione italiana la prossima stagione: lo straordinario esordio tra Woody Allen e la caméra stylo digitale di Xavier Dolan "J'ai tué ma mère" (martedì 29, ore 20.40), premiato a Cannes 2009 e l'anteprima di Howl (venerdì 25, ore 20.40) con cui i registi Epstein e Friedman (ospiti del festival) ricreano con un mix inedito di stili gli Usa del 1957 e il processo per oscenità del celebre poema del guru della beat generation Allen Ginsberg, interpretato da un aderentissimo James Franco.
Dove: Milano, Teatro Strehler
Quando: dal 22 al 29 Giugno 2010
Fonti: Arcigay.it ; Cinemagaylesbico.com