Un paio di giorni fa vi ho parlato del mercato dei giocattoli erotici che non patisce i danni della crisi.
Stando ad una recente ricerca condotta dal Codacons, c'è un altro settore che parrebbe passare indenne la crisi: quello della prostituzione.
L'indagine, realizzata con 1500 interviste telefoniche e 230 chiamate ad annunci di accompagnatrici e centri massaggi, sui nuovi modi e costi della prostituzione a Milano, Roma e Napoli, ha evidenziato che il mercato è in forte evoluzione.
Il mercato del sesso è cambiato, sia grazie alle le nuove tecnologie, sia a causa dei nuovi provvedimenti a livello locale, che mirano a "ripulire" le strade delle nostre città.
Gli annunci cartacei stanno scomparendo per lasciare il posto agli annunci on-line con foto o, più raramente, video di presentazione.
Inoltre anche le location cambiano. Con la cacciata dalle strade realizzata da alcune amministrazioni locali, infatti è tornato in auge ricevere i clienti in casa, nonchè è esploso il boom dei centri massaggi, in cui i soli massaggi ovviamente non sono la principale prestazione fornita al cliente.
Dagli annunci emerge, inoltre, che il mercato è stato preso d'assalto dalla prostituzione cinese. Nel 40% dei casi, infatti, si tratta di donne cinesi, nel 25% di italiane, nel 20% dell'est, nel 12% sudamericane e nel restante 3% di altre nazionalità.
All'interno di queste stime va segnalato che soprattutto a Roma e Milano c'è il maggior numero di operatrici del sesso con gli occhi a mandorla, mentre a Napoli prevalgono ancora, sebbene di poco, gli annunci di professioniste italiane.
Un'altra nota significativa è l'assenza, quasi totale, di annunci di prostituzione maschile e gay sui giornali, che invece invadono la rete e i canali televisivi a luci rosse.
Il business del sesso, nonostante le proposte del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna e di alcuni sindaci per vietarlo o contenerlo, sembra non risentire particolarmente della crisi economica che affligge il nostro Paese.
Anzi, l'ascesa delle prostitute cinesi, quasi sempre donne tra i trenta e i quarant'anni, che applicano delle tariffe piuttosto concorrenziali, stanno dando nuova linfa al mercato.
Le operatrici cinesi del sesso, infatti, meno avvenenti, nella maggior parte dei casi, delle colleghe dell'est e sicuramente meno curate di chi riceve in appartamento, hanno dalla loro la dedizione al lavoro e un'organizzazione del business studiata ed efficiente.
Quanto ai clienti, secondo i nostri dati, possono essere divisi in tre fasce di età (e perciò di gusti e di possibilità economiche): il 25% ha tra i diciotto e i venticinque anni, il 45% tra i venticinque e i cinquant'anni e il 30% oltre i cinquanta.
Gli ultracinquantenni prediligono andare a trovare le professioniste nei loro appartamenti, mentre sempre più giovani, prima attratti dal richiamo della strada, stanno scoprendo i piaceri dei centri massaggi.
Costo medio di una prestazione: dai 30 ai 40 euro per un massimo di mezz'ora. Naturalmente i prezzi variano a seconda del luogo di incontro e della tipologia di "operatrice": più economici se si "consuma" in macchina, più costosi se il luogo è maggiormente discreto e decoroso.
Grazie a questa ricerca il Codacons ha constatato che esiste un mercato del sesso low cost in forte espansione, dominato ormai dai cinesi, che si sono accaparrati già il 35/40% dell'intero mercato italiano.
Altro dato emerso è che, con l'allontanamento dalle strade delle lucciole per chi vuole maggiore privacy o comodità, i costi negli ultimi due anni sono notevolmente aumentati.
Infatti, anche le prostitute che non hanno una casa in cui lavorare si organizzano, prendendo accordi con alberghi di periferia, e danno appuntamento al cliente direttamente lì, dove alla tariffa per la prestazione sessuale va aggiunta ovviamente quella per la camera.
In conclusione si può sostenere perciò che al momento, le tariffe della prostituzione - già aumentate quasi del 150% con l'introduzione dell'euro -, registrano nelle tre città in esame un aumento medio tra il 25% e il 40% negli ultimi due anni.
Fonte: Codacons