Il lettore che ama gli scritti italiani contemporanei, soprattutto quelli degli autori indipendenti e non inglobati nei circuiti dell'editoria commerciale, apprezzerà senz'altro il piccolo grande libro di Laurenzo Mignani: "La forma della Collina", Edizioni Pendragon.

In questa sua opera seconda, lo stimato scrittore bolognese narra di un medico generico, scapolo irriducibile e con la sindrome da casanova, che decide di ritirarsi dalla professione e trasferirsi in un fondo nelle campagne felsinee.

L'acquisto del terreno sarà la scintilla di avvio di un meccanismo psicologico fatto di ricordi che lo porterà a realizzare un progetto piuttosto bizzarro, indissolubilmente legato al suo primo ed indimenticato grande amore.

Il piano del medico sarà appoggiato da un gruppo di nuovi amici della zona, un po' grossolani ma schietti, che prendono subito a cuore l'iniziativa e la sostengono con convinzione, favorendola in tutti i modi.

L'immagine dell'allegra e squinternata combriccola riflette una coesione sociale inaspettata, fatta di semplicità, convivialità ed altruismo, che tutt'ora sopravvive nei nativi del capoluogo emiliano e dintorni.

Il linguaggio narrativo diretto ed anticonformista è intessuto all'interno di un mosaico di flash back molto ben strutturato ed intriso di erotismo, che spazia dalle reminiscenze adolescenziali del protagonista, riguardanti inevitabilmente i suoi primi approcci alla sessualità, fino alla raggiunta maturità e consapevolezza.

Un applauso all'autore, che, nonostante si sia dedicato per una vita a tutt'altra attività, si è rivelato ottimo narratore delle umane cose.

Info: Ibs.it