Erika Lust, una delle più affermate registe porno-femministe, ha recentemente presentato il suo nuovo libro "Porno para Mujeres" (Il porno per le donne), la guida al porno dedicata alle donne.
Questo libro, oltre a suggerire una fruizione del porno da parte di un pubblico femminile, offre una panoramica della pornografia dalla sua nascita ai giorni nostri.
Si parte dalle prime pellicole osée uscite tra la fine del diciannovesimo secolo ed i primi anni 30 del novecento, i cosiddetti film vintage, fino ad arrivare ad uno dei generi più apprezzati dei giorni nostri: il porno amatoriale, quello girato tra le confortevoli e rassicuranti mura domestiche, con persone "vere", non attori professionisti che si mettono in posa.
La seduzione provocata dal guardare donne "qualsiasi" che fanno sesso, le famigerate ragazze della porta accanto, ha fatto sì che questo genere abbia ottenuto un grande successo e sia cresciuto vertiginosamente.
Gli estimatori del sesso "fatto in casa" non cercano una pornostar, una faccia in particolare, od un corpo generoso. Cercano sesso esplicito e spontaneo, qui e subito, un sesso rude, implacabile ed a portata di mano.
Sottogenere del porno amatoriale è il Gonzo, che vede il regista e/o il cameraman in azione insieme agli attori. Di solito questi film non sono né tagliati né montati, si girano in alberghi economici, non hanno una vera e propria trama e per lo più sono filmati di casting o interviste per la strada che terminano con scene di sesso puro.
Altro genere popolare ed apprezzato dai giovani è l'hentai, cartoni animati per adulti derivati dai più noti manga, in cui la perversione e la trasformazione sono il denominatore comune di questo tipo di video. Qui il sesso è vissuto in maniera estrema ed anomala, gli esseri umani subiscono violenze da parte di esseri fantastici, a loro volta dotati di organi sessuali enormi, con scene impossibili da realizzare se non con l'ausilio dell'animazione.
Oltre al manga, anche la pornografia giapponese va parecchio di moda. Dopo aver utilizzato lolite gotiche, sadomasochismo raffinato ed ogni tipo di strumento di tortura sessuale, il porno nipponico oggi cresce al pari di quello europeo ed americano.
Ma ora passiamo alla critica delle registe porno-femministe nei confronti del porno tradizionale. Sono donne che non rinnegano il porno, anzi lo fanno, ma il loro lavoro si rivolge alle donne. Si tratta di registe che si definiscono stanche ed annoiate dai cliché sessisti di questo settore.
Primo fra tutti la fantasia tipicamente maschile della violenza subìta dalla donna che si trasforma in piacere. L'eterna e fatale fantasia maschile del no della donna che diventa un sì.
"Ci seduce la fantasia del sesso aggressivo e violento, ma solo se fatto con consenso reciproco. Vogliamo partecipare al dialogo sulla pornografia perchè se lo lasciamo in mano agli uomini continueremo ad essere rappresentate come puttane, lolite e ninfomani."
Erika Lust è una di queste registe, insieme a Candida Royalle, Tristan Taormino, Anna Span e Susi Medusa Gottardi.
Sicuramente queste donne non si eccitano vedendo uomini possenti e muscolosi, abbigliati in stile mafioso, con un sigaro in bocca ed un bicchiere di cognac in mano, circondati da giovanissime che si buttano in un'orgia lesbica solo al loro via.
Queste donne sono alla ricerca di un porno nuovo e non sono interessate ad ascoltare le grida delle attrici del porno convenzionale quando raggiungono l'orgasmo, nè sono interessate allo sperma che cola sugli occhi di quelle attrici dopo un'eiaculazione in faccia.
Nel cinema porno tradizionale le donne che erotizzano lo schermo sono creature dai seni enormi e perfetti, con labbra carnose ed il pube totalmente depilato.
Le protagoniste del porno alternativo, invece, hanno spesso i capelli rasati, oppure se li tingono con colori insoliti, hanno tatuaggi e piercing sui seni o sui genitali. Un po' come Belladonna.
Il mercato è cambiato e si è scoperto l'alto potenziale erotico delle scarpe da ginnastica un po' sporche, dei capelli rasta e dei piercing.
Acconciature impeccabili e silicone contro la trascuratezza, poca pulizia e corpi fuori dai canoni ma sul letto, sono solo una parte della lotta all'audience di un genere che non ha ancora trovato il modo di piacere a tutte, ma che sicuramente non si fermerà qui.
Fonte: La Flecha