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Secondo la responsabile della ricerca, la dr. ssa Celia Lescano, PhD presso il centro Bradley Hasbro Children's Research Center (BHCRC) e docente di psichiatria alla scuola di medicina Warren Alpert della Brown University, "Il sesso anale é ancora un argomento tabù, soprattutto quando coinvolge i giovanissimi, ma noi sappiamo che si tratta di un comportamento a rischio per il contagio dell'HIV e di altre malattie a trasmissione sessuale. Per noi é importante sapere che sempre più giovani hanno rapporti anali, così da poter aprire canali di comunicazioni ed aiutarli a proteggere la loro salute sessuale".
I ricercatori hanno esaminato le abitudini sessuali di 1.348 adolescenti e giovani adulti dai 15 ai 21 anni, che avevano avuto rapporti non protetti negli ultimi tre mesi.
Il risultato é stato che il 16% dei rispondenti ha avuto rapporti anali eterosessuali ed il profilattico é stato utilizzato solo nel 29% dei casi.
Le donne che hanno avuto rapporti anali eterosessuali vivevano con il proprio partner, hanno avuto due o più partner ed in precedenza avevano avuto rapporti sessuali contro la loro volontà.
Gli uomini che hanno avuto rapporti anali eterosessuali erano più propensi ad identificarsi come eterosessuali, bisessuali o indecisi.
"Questi risultati suggeriscono che il rapporto anale, per quanto riguarda le donne, ha a che fare col contesto e con l'equilibrio di poteri nella relazione sessuale. Dobbiamo insegnare alle ragazze come affermarsi all'interno della relazione sessuale, essere in grado di rifiutare rapporti sessuali non voluti e negoziare il sesso protetto, indipendentemente dal fatto che si tratti di sesso anale o vaginale," ha aggiunto la dr. ssa Lescano.
Alcune caratteristiche relative al rapporto anale sono state confermate da entrambi i sessi.
In generale, quelli che pensavano che l'uso del preservativo diminuisse il piacere sessuale, insieme a quelli che hanno assunto sostanze stupefacenti nel momento del rapporto, hanno avuto comportamenti più rischiosi.
Questi comportamenti indicano la necessità di comunicare che il sesso può essere sicuro e piacevole al tempo stesso.
"Un dialogo aperto sul sesso anale tra gli operatori sanitari ed i loro giovani pazienti sta diventando sempre più importante ed i medici dovrebbero parlare di sesso vaginale e sesso protetto e fare riferimento anche al sesso anale, indipendentemente dal sesso e dall'orientamento sessuale del paziente," ha concluso la dr. ssa Lescano.