Immagine: hiphopsbeer.wordpress
Lo sapevate che al Museo Egizio di Torino, uno dei più importanti musei di arte egiziana in Europa, fra i vari tesori vi è custodito un papiro particolare, di stampo satirico ed erotico?
Si tratta di un'opera tebana della XX dinastia (1186-1069 a.C.), attribuita ad un pittore del villaggio operaio di Deir el-Medina, su commissione di un alto ufficiale dell'esercito.
Il papiro è diviso in due settori: quello satirico, raffigurante gli animali umanizzati, tipici dell'iconografia egiziana e quello erotico, con scene di sesso esplicito, che mantengono comunque l'accento satirico.
La comicità della prima sezione si basa sul rovesciamento delle aspettative del lettore: un falco tenta di salire con una scala su un albero sul quale si trova un ippopotamo perfettamente a suo agio tra i rami; una fortezza presidiata da gatti è attaccata da topi guidati da un roditore condottiero sul suo cocchio bellico, chiaro riferimento al faraone in guerra.
La sezione erotica ha invece come protagonista un omino calvo e barbuto, vestito col gonnellino indossato dai campagnoli, che si diverte insieme a due graziose ragazze in un bordello. L'intento non è osceno, ma piuttosto goliardico, in un'ottica scherzosa sulle situazioni della vita quotidiana.
Immagine di un graffito erotico egiziano a Wadi Hammamat. Fonte: Egittophilìa
Interessante il commento dell'egittologo Champollion sul papiro: "L’Egitto di quel periodo era molto aperto, con un sano senso dell’erotismo, canti e liriche d’amore, certo più raffinate, avevano comunque uno sfondo sessuale e le donne dell’epoca erano molto emancipate, potevano ereditare, divorziare, avevano garanzie e diritti".
Fonte: sapere ; anticoegitto